Lo “Zafferano delle Langhe Liguri” è coltivato in modo naturale e raccolto, esclusivamente a mano, sull’Altopiano dei Porri di Dego (SV) a circa 480 metri di quota sul livello del mare che, in linea d’aria, dista circa 18 chilometri.
I terreni interessati dalla coltivazione sono di tipo eluviale e pertanto direttamente derivanti dall’alterazione in sito della litologia madre che qui assume una particolare peculiarità essendo l’area in questione in prossimità del contatto tra due formazioni rocciose di origine marina tra loro diverse: la prima coincidente con la Formazione di Rocchetta-Monesiglio di età Oligocenica Superiore/Micene inferiore (tra 20 e 28 milioni di anni fa) e la seconda coincidente con la Formazione di Molare di età Oligocenica Superiore (tra 28 e 23 milioni di anni fa). Le sperimentazioni condotte in sito hanno evidenziato come il terreno derivante dal disfacimento di queste litologie (la prima marnosa e marnoso-siltosa e la seconda prettamente arenacea con elementi di dimensioni variabili da grossolane a fini) possieda un particolare mix geochimico e tessiturale perfettamente compatibile con lo sviluppo e la crescita dei bulbi di Crocus Sativus, dai quali deriva la spezia “Zafferano delle Langhe Liguri“.
Le condizioni climatiche dell’altopiano dei Porri consente la raccolta dei fiori di Crocus Sativus tra i mesi di ottobre e novembre, attività che viene effettuata entro la mattinata di ogni singolo giorno di fioritura, esclusivamente a mano per non rovinare i fiori e gli stigmi in essi contenuti. Nella stessa giornata della raccolta viene effettuata, sempre manualmente, la sfioratura degli gli stigmi che vengono dapprima manipolati con olio evo e successivamente essiccati a bassa temperatura (inferiore a 45° C.) vicino ad una fonte di calore. L’olio evo viene utilizzato perché conferisce elasticità allo stigma di zafferano favorendo il mantenimento delle preziose caratteristiche organolettiche della Spezia.
Produzione 2016-2017
La produzione 2016-2017 deriva da un impianto sperimentale diviso in vari lotti tra loro tutti diversi per:
- tipologia di bulbo;
- metodo di piantumazione;
- controllo delle infestanti;
- regimazione delle acque;
- insolazione.
La valutazione delle diverse variabili introdotte ha permesso di individuare una corretta gradazione tra le diverse variabili tale da garantire un prodotto finale della migliore qualità.
Le indagini analitiche condotte su un campione rappresentativo della produzione 2016-2017 ha permesso di certificarne l’appartenenza alla prima categoria ISO 3632 1,2: 2010-2011 con valori di:
- Umidità: 5,7%
- Potere Aromatico – Safranale: 22,04
- Potere Amaricante – Picrocrocina: 96,66
- Potere Colorante – Crocina: 223,81
Produzione 2017-2018
Visto il successo della sperimentazione condotta nel 2016-2017 sono in corso rilevamenti geologici, geochimici e geofisici per individuare, tra i terreni di proprietà, nuovi appezzamenti ove implementare la produzione dello “Zafferano delle Langhe Liguri” secondo le modalità specifiche di ottimizzazione della coltivazione rilevate e sperimentate nel corso della precedente annata .